Nel suo Verrà il giorno, Martin Cennevitz ricostruisce con intensità narrativa e rigore storico uno degli episodi fondativi della coscienza operaia moderna: le origini del Primo Maggio. Tradotto dal francese da Vincenzo Papa e pubblicato da elèuthera, il volume è un racconto corale e drammatico che parte dalle radici lontane di Chicago per culminare nell'esplosione di Haymarket Square del 1886.
Il libro si apre con una scelta narrativa audace: raccontare la storia di Enkoodabaoo, un anziano membro del popolo Potawatomi, testimone silenzioso dell’ascesa e della corruzione della città che diventerà il centro della rivolta operaia. La vicenda di questo nativo americano, dal lento declino della sua gente fino alla sparizione nel nulla, si intreccia poeticamente con il destino della città di Chicago, presentata come una moderna "fenice" che rinasce dalle sue stesse ceneri dopo il grande incendio del 1871, ma che si fa anche simbolo della brutalità del capitalismo emergente.
Procedendo, Cennevitz ci guida nelle vite dei protagonisti del movimento operaio: Albert Parsons, Lucy Parsons, August Spies, Louis Lingg e molti altri. Attraverso capitoli brevi e intensi, scanditi quasi come una serie di scene teatrali, lo scrittore restituisce il clima di miseria, speranza e disperazione che infiammava Chicago nella seconda metà dell’Ottocento. L’attenzione al dettaglio umano – una lettera scritta dal carcere, una carezza mancata, uno sguardo rubato – contrasta volutamente con la durezza delle dinamiche sociali: l'industrializzazione feroce, le disuguaglianze, la brutalità poliziesca.
Uno dei grandi meriti del libro è la capacità di rendere tangibile il passaggio dall'illusione di un possibile miglioramento a un crescente senso di scontro inevitabile. Cennevitz ci mostra come la richiesta della giornata lavorativa di otto ore, che oggi appare un diritto ovvio, fosse allora una rivendicazione rivoluzionaria, capace di scatenare repressioni sanguinose. La tensione culmina nel racconto della notte di Haymarket Square, quando una bomba – lanciata da mano ignota – scatena una rappresaglia feroce e una serie di processi farsa che condurranno all’impiccagione di alcuni leader del movimento.
Pur mantenendo uno stile narrativo avvincente e accessibile, Verrà il giorno non rinuncia a un rigoroso utilizzo delle fonti, come dimostrano le note e la bibliografia finale. L'opera si muove sapientemente tra documentazione storica e reinvenzione letteraria, evitando sia il rischio della freddezza cronachistica sia quello della retorica ideologica. L'autore restituisce così la complessità di un evento che non fu solo una tragica repressione, ma anche l'atto di nascita di una nuova consapevolezza collettiva.
Al centro di tutto si staglia la figura tragica e carismatica di Albert Parsons, ex sudista diventato campione dei diritti civili e leader socialista, e quella di sua moglie Lucy, instancabile militante. Ma ogni capitolo dà voce a un diverso protagonista, umano o collettivo: dal giovane anarchico Louis Lingg, ribelle fino alla morte, ai lavoratori anonimi che, giorno dopo giorno, traumi dopo traumi, costruiranno l'eredità del Primo Maggio.
Cennevitz sa rendere vivi i sentimenti dei suoi personaggi: la speranza ostinata, la rabbia per l'ingiustizia, la paura, l'amore e il senso di comunità. Ma non indulge mai in una facile santificazione dei martiri. Piuttosto, ne mostra l'umanità contraddittoria: coraggiosi, ma talvolta ingenui; idealisti, ma anche ferocemente pragmatici. Così facendo, Verrà il giorno invita il lettore a riflettere non solo su una pagina del passato, ma anche sulle dinamiche di oppressione e resistenza che ancora attraversano le nostre società.
Il progetto grafico di Riccardo Falcinelli contribuisce a rendere il volume piacevole alla lettura, sottolineando la vocazione militante ma elegante di questo lavoro. L’opera si conclude in una nota sospesa: non una celebrazione amara della sconfitta, ma una testimonianza della lotta, della dignità e della possibilità sempre rinnovata di un riscatto. Come il titolo suggerisce, “verrà il giorno” – ma solo se la memoria del sacrificio e della solidarietà sarà mantenuta viva.
In definitiva, Verrà il giorno è un libro potente, necessario, capace di illuminare con sensibilità e precisione una delle storie più ignorate e più decisive della storia del lavoro. Un'opera che non si limita a raccontare il passato, ma che interpella il presente.
Martin Cennevitz, che lavora come insegnante a Tours in Francia, è uno scrittore e ricercatore francese, specializzato in storia sociale e movimenti popolari. Autore di Haymarket. Récit des origines du 1er Mai (2023), tradotto in italiano come Verrà il giorno, racconta con rigore e intensità narrativa le lotte operaie e i momenti fondativi della coscienza collettiva. Il suo lavoro intreccia ricerca storica e impegno civile, ispirandosi a una visione militante della letteratura.
Per acquistare il libro e ulteriori informazioni visita Elèuthera